Donne che si raccontano: Intervista a Sas Nugoresas

mani in cerchio per feminas in tundu e foto a colori de sas nugoresas
 
 

Feminas in tunduIl risveglio del femminile

presenta

Donne che si raccontano : Sas Nugoresas, gruppo folkloristico sardo tutto al femminile.

 

 

Una piccola delegazione mi ha accolto nella loro sede e mi sono sentita subito a casa. Prima attraverso le loro parole, poi guardandole ballare ho percepito chiaramente la presenza della Grande Madre. Emozione pura.

Buona lettura!

Maria: Com’è nata l’associazione Nugoresas?

Francesca: L’idea di creare un gruppo di sole donne è venuta ad un uomo, Carlo Boeddu, che è anche il presidente dell’associazione. Quattordici anni fa, durante una serata di balli in piazza avvenuta a Bitti, Carlo vide unu ballu tundu tutto al femminile e gli venne l’idea di provare a creare un gruppo di sole donne. Questa idea scatenò una grande bufera e diffidenza, ci furono diversi articoli di giornale che parlavano di sacrilegio e forzatura. Però chi la dura la vince! Abbiamo continuato a portare avanti il nostro progetto e dopo quattordici anni siamo ancora qui.

Barbara(direttrice artistica): Inizialmente eravamo in otto, ed è stata dura doversi affermare, guadagnare credibilità. Siamo state il primo gruppo di sole donne in tutta la Sardegna, e forse neanche noi credevamo di poter percorrere tanta strada. Poi col tempo l’associazione è cresciuta, tantissime ragazze sono entrate, hanno avuto fiducia in noi e oggi siamo più di venticinque.

 

Maria: Com’è organizzata l’associazione?

Francesca: Siamo un gruppo molto democratico. Inizialmente eravamo poche, per cui era più facile gestire le cose, ora che siamo molte di più, abbiamo creato un piccolo gruppo direttivo che però, tenta di coinvolgere sempre tutte. Cerchiamo il più possibile di prendere decisioni a maggioranza.

Barbara: Adesso stiamo attraversando una fase di evoluzione molto importante. Osservando delle fotografie antiche, ci siamo rese conto che il nostro modo di indossare il costume non è del tutto corretto. Abbiamo approfondito questa scoperta anche grazie all’aiuto di Franca Rosa Contu, responsabile del settore musei dell’Istituto Etnografico regionale. Il costume, negli anni ha subito tantissime evoluzioni e la nostra idea è di rappresentare tutte le epoche e tutte le fogge. Si tratta di un percorso lunghissimo che abbiamo deciso di intraprendere per migliorarci. Siamo sicure che produrrà bene non solo a noi come associazione, ma anche a tutte quelle persone che vogliono indossare il costume in modo corretto e autentico.
 
Maria: Organizzate diversi eventi per la città di Nuoro, tra cui il carnevale. Raccontatemi.

Francesca: In principio, a carnevale organizzavamo sia una serata di balli sardi in maschera e la festa in maschera per bambini. Essendo un’associazione che si autofinanzia, questi eventi erano legati anche alla raccolta fondi.

Una sera di quattro anni fa, mentre eravamo qui in sede a chiacchierare, ci è venuta l’idea di organizzare la sfilata dei carri. In un mese abbiamo fatto tutto! …e cosi è iniziata la droga, perché se inizi non riesci a smettere. Il nostro motto è VOLERE È POTERE, quindi se ci mettiamo in testa una cosa, dobbiamo realizzarla a tutti i costi. In quattordici anni di attività abbiamo fatto pochissimi viaggi perché preferiamo investire i soldi per creare eventi per la città.

 

Barbara: L’anno scorso, in collaborazione con il gruppo di musica tradizionale Ballade Ballade Bois, abbiamo voluto sperimentare un nuovo evento chiamato Dantzas. L’idea è stata quella di organizzare un festival di danze dinamico, cioè un evento in cui le persone non vengono solo a guardare lo spettacolo, ma ne sono parte attiva. Il pomeriggio, al monte Ortobene, tutti gli artisti che abbiamo invitato hanno insegnato le loro danze. Poi di sera, in piazza Sebastiano Satta, c’è stato lo spettacolo finale. Nonostante sia stato un evento nuovo per la Sardegna, ha partecipato tantissima gente, ed è stato per noi motivo di grande soddisfazione.

 

Maria: Alcune di voi sono qui dall’inizio, altre sono entrate da poco, mi dite cosa avete imparato lavorando tutte insieme per un obiettivo comune?

Francesca: Io ci sono dall’inizio e in tutti questi anni, grazie al gruppo, ho cambiato in meglio il mio carattere. Ti devi confrontare con altre persone, non sei sola, quindi qualche volta devi essere accomodante, anche se non sempre riesci e quindi ti scontri. Per noi è chiaro che il bene comune è l’interesse del gruppo per cui si cerca sempre di trovare un accordo.

Elena: Io sono entrata a far parte dell’associazione un anno fa. La cosa che mi è piaciuta molto è stato proprio il discorso al femminile. Sas Nugoresas è un gruppo al femminile che privilegia le peculiarità delle donne, condividendo obiettivi di solidarietà, pace, con l’intento di creare iniziative sociali che coinvolgono tutta la popolazione. Per me è davvero un’esperienza bellissima.

 

Angela: Io ero l’anti-folk per eccellenza, avevo le treccine ed ero una rivoluzionaria. Le mie sorelle erano già nel gruppo da un paio di anni ed io sono stata l’ultima a entrare. La prima cosa che mi ha colpito del gruppo, ancora prima del ballo in sé, è stata l’unione che si sentiva e vedeva tra le ragazze che già ne facevano parte. Questo mi ha convinto a restare, poi col tempo mi sono appassionata anche al ballo.

 

Maria: Ci saranno diverse feminas e omines che leggeranno l’intervista, cosa vi sentite di dire loro?

Teresa: Io credo che l’unione fa la forza, che sia al femminile al maschile o in un gruppo misto. Dietro noi donne ci sono diversi uomini che ci danno una mano e può essere anche il contrario. Ciò che ci guida non è solo l’unione, ma anche un grande entusiasmo per ciò che facciamo, questo ci permette di superare i vari ostacoli che si presentano.  

Angela: Se tu ti senti di riuscire a organizzare una serata o un qualsiasi progetto e ne sei convinta/o ci riesci. Poi se hai vicino persone con cui condividi il tuo obiettivo e che ti sostengono ancora meglio! È proprio questo che ho imparato stando con loro, a credere in me stessa e a fidarmi di chi mi sta intorno.
 
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Con Amore
Maria

 

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